Gay & Bisex
Duri allenamenti 8°parte "il commesso"

03.12.2024 |
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"Mi chiese di girarmi, mi misi in piedi chinato in avanti, sentivo la sua lingua salire e scendere tra il solco delle natiche e roteare sul buco, dopo diversi minuti con la sua faccia sul culo ero..."
Mi svegliai un pò intontito, non credevo di aver bevuto così tanto la sera prima, ma la usai con me stesso come scusa del fatto di aver messo la mano nelle mutande ad un perfetto sconosciuto davanti al bancone di un locale affollato di gente. Cercai di cancellare il pensiero, eravamo completamente nascosti da un muro di persone e comunque il giorno dopo sarei ripartito senza ritornare nel locale.Non avevo particolari cose da fare, il bagaglio con il materiale tecnico era già pronto e la cannondale sarebbe salita sul battello con me, l'avrei restituita al noleggio sulla costa. L'abbigliamento che avevo erano solo short qualche pantalone qualche camicia e tante magliette, quelle sporche le avrei messe in un sacco e infilate nello zaino.
Avrei potuto passare la giornata totalmente al cazzeggio, ma la sera avrei partecipato alla festa sulla barca dell'ungherese e dovevo trovare qualcosa di elegante da indossare.
Decisi di andare al negozio che stava di fronte a quello di Pedro, avevo conosciuto la proprietaria una bella signora sui 50 anni, lei avrebbe potuto consigliarmi dato che non avevo idea di cosa era elegante per una festa in barca.In negozio non trovai la signora ma un commesso sui 60 anni abbronzato e brizzolato che trovai molto sexy, fu molto disponibile e mi consigliò un completo camicia e bermuda, ero l'unico cliente in quel momento quindi si dedicò completamente a me e la cosa mi piaceva molto, dopo aver provato alcune camice iniziai a sentire sempre più spesso le sue mani sfiorarmi, per incoraggiarlo iniziai a provarmi i pantaloni evitando di chiudere la tenda del camerino, la cosa sembrò essergli indifferente anzi si allontano qualche istante, ma quando sentii la mandata della porta d'entrata chiudersi, mi tolsi i pantaloni che stavo provando e mi sfilai anche le mutande ,ora ero completamente nudo , quando tornò mi spinse nel camerino chiudendo la tenda alle sue spalle mi sollevò prendendomi per le natiche infilandomi la lingua in bocca, strinsi le gambe intorno ai suoi fianchi e in quella posizione potevo sentire l' eccitazione nei suoi pantaloni spingere sul mio culo. Mi chiese di girarmi, mi misi in piedi chinato in avanti, sentivo la sua lingua salire e scendere tra il solco delle natiche e roteare sul buco, dopo diversi minuti con la sua faccia sul culo ero eccitatissimo e lo pregavo di scoparmi ma lui continuava a leccarmi il culo. Stavo per venire masturbandomi ma qualcuno suonò al campanello del negozio, il commesso uscì di corsa dal camerino,io mi rivestii in fretta, raccolsi un paio di bermuda e una camicia che avevo provato e uscii verso la cassa. Il commesso era al banco con la signora del negozio che scoprii essere la moglie e si stava giustificando per la porta chiusa, feci finta di niente chiesi il conto ed uscii in fretta sulla strada. tornato in camera in albergo mi infilai sotto la doccia, poi indossato il costume scesi in piscina, dovevo mangiare qualcosa ma mi era rimasta anche una gran voglia di farmi scopare. Seduto su uno sgabello del chiosco aspettavo di vedere Erik per salutarlo, ma al bancone era di servizio la ragazza, che oltre alle splendide tette notai che aveva anche un gran bel culo, ordinato un panino e una birra mi spostai su uno dei tavolini.
Seduto su uno sgabello mentre mangiavo, osservavo le poche persone in piscina, quasi sentivo ancora la lingua che mi frugava tra le chiappe, tenevo le gambe accavallate per non far vedere la mia eccitazione, cercai di trattenermi dalla voglia di tentare un approccio in piscina, mancava poco alla festa, andai con il pensiero al cazzo di Frank e l'eccitazione aumentò forse era il caso di fare una doccia fredda.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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